Siamo finalmente giunti al 450° anniversario della nostra Misericordia.
Una data importante che rappresenta bene come tutti coloro che hanno amministrato questa Istituzione lo hanno fatto al meglio e con il giusto spirito di Misericordia. Mi auguro che anche il nostro Magistrato, fra quattro secoli, possa essere ricordato come un Magistrato illuminato e capace.
Non sto qui ad elencare i problemi che affliggono la nostra come le altre Misericordie d’Italia, la mancanza di volontari, il ritardo nei pagamenti, le tariffe ferme ad oltre un decennio. Voglio invece elencare i pregi delle nostre Misericordie, uno su tutti, il riuscire a stare al passo con i tempi pur mantenendo le nostre tradizioni portando avanti anche tutte quelle celebrazioni o manifestazioni che a prima vista appaiono anacronistiche, ma che invece, ed il tempo attuale ce ne da ragione, sono più necessarie che mai.
Viviamo in un contesto storico difficile ma siamo certi che, per i nostri Confratelli e le nostre Consorelle, vedere la Misericordia più viva che mai è sempre motivo di gioia e di orgoglio.
Ritengo che le Misericordie debbano guardare oltre il solo servizio di ambulanze, non siamo nati solo per le ambulanze e non dobbiamo fossilizzarci su queste. Ritengo che vi siano altri ambiti che dovrebbero vederci impegnati, in particolare credo che dovremmo investire sui servizi alla persona e a all’assistenza alle famiglie. Se da una parte è vero che la povertà le attanaglia sempre più, dall’altra dobbiamo valutare che vi sono sempre maggiori nuclei familiari con genitori e nonni che lavorano e quindi non riescono a badare ai figli ed ai nipoti.
In tante realtà continentali vi sono gli oratori, all’Elba non c’è questa tradizione e forse prima non era neanche necessaria, ma adesso sarebbe opportuno che la Misericordia cominciasse a valutare questi nuovi percorsi, aiutando le famiglie a crescere per continuare nella nostra opera di Misericordia.
Come possiamo difendere la famiglia solo a parole? Chi deve stare accanto alle famiglie nel momento del bisogno? Su questo tema nei prossimi mesi cercherò di aprire un dibattito all’interno del Magistrato così da valutare cosa davvero possiamo fare per stare ancora più vicino alla nostra comunità e non mancheremo di coinvolgere le parrocchie così da trovare validi alleati nelle nuove iniziative.
Torno indietro ai nostri primi 450 anni. Da quando sono stato eletto governatore avevo in mente questa data, una data importante e ritenevo che la si dovesse festeggiare con la dovuta importanza, quindi ho iniziato, in accordo con tutto il Magistrato, già da un paio di anni a chiedere alla Confederazione delle Misericordie d’Italia prima ed alla Federazione Toscana poi, di organizzare un evento qui a Portoferraio, così da poterci includere i nostri festeggiamenti. Non so quanti di voi sanno che, nel 1910, le Misericordie d’Italia, allora in numero esiguo rispetto l’attuale, si ritrovarono nella nostra Chiesa, e lì decisero alcune delle prime attività della neonata Confederazione Nazionale. E qui, nel 2016, nei giorni 16, 17 e 18 settembre si riuniranno le Misericordie della Toscana, 311 Misericordie che condivideranno, nell’evento Meeting Misericordie della Toscana una serie di iniziative, si tratta dell’ottavo meeting delle Misericordie. Le Consorelle inizieranno a confluire a Portoferraio venerdì 16, si aprirà ufficialmente sabato 17 con la presenza anche di rappresentanze istituzionali della Regione.
Con la partecipazione del nostro correttore nazionale, mons Franco Agostinelli ci confronteremo su tanti temi ma tutti incentrati sulle opere di Misericordia. Si tratta di un incontro dedicato al ritrovare noi ed i nostri principi cristiani e a tracciare la linea delle nostre Misericordie per i prossimi anni a venire, insomma un importante appuntamento al quale siete tutti invitati a partecipare attivamente e che sicuramente renderà onore al nostro compleanno.
Termino annunciandovi che siamo in dirittura di arrivo per l’acquisto di un nuovo immobile, si tratta di un capannone nella zona industriale, una buona occasione che dovrà servire per darci quegli spazi che purtroppo in questo momento la sede di via Carducci, seppur nuova, non riesce a darci. Non trasferiremo in toto la sede ma valuteremo quali saranno le attività che dovranno spostarsi per essere maggiormente operative. Credo che andremo a concludere l’acquisto entro la fine di quest’anno quindi avremo modo di relazionare sul futuro utilizzo del nuovo immobile, in questo momento lo vogliamo considerare un buon investimento immobiliare.
Concludo ringraziando dell’attenzione e con il nostro consueto e bellissimo motto: Iddio ve ne renda merito
Portoferraio, 23 luglio 2016
IL GOVERNATORE
Simone Meloni